Aretusa e Scicli: "Non siamo società violente ma modelli di crescita"
La nota congiunta dei due sodalizi dopo il post-gara di Serie B e la chiusura del Pala Pino Corso al pubblico
In relazione alla chiusura del Pala Pino Corso ex palestra Akradina per due giornate, su ordinanza del Comune di Siracusa in merito a quanto verificatosi nel post-gara fra Aretusa e Scicli di Serie B, la Pallamano Aretusa precisa quanto segue.
“La Pallamano Aretusa non è affatto una società violenta e l'immagine che ne è scaturita in questi giorni a seguito della pubblicazione dei fatti da parte di alcuni organi di stampa (e dai commenti che ne sono scaturiti), non rappresenta minimamente il nostro modus operandi. La Pallamano Aretusa ha sempre svolto un ruolo sociale e solidale, curando nei dettagli il proprio vivaio, non solo dal punto di vista agonistico ma anche e principalmente comportamentale. La Pallamano Aretusa, in relazione a quanto accaduto nel post-gara contro lo Scicli, è prontamente intervenuta, con i propri dirigenti per sedare gli animi senza rendersi protagonista di episodi di violenza, tanto più che non si è registrato alcun problema fisico a persone e né tantomeno a cose. Per questo motivo, la società vuole ribadire il fatto che l'immagine che ne è scaturita in questi giorni non è conforme a quanto invece è la Pallamano Aretusa. Un modello di crescita riconosciuto in questi anni a più latitudini, che un singolo episodio – dai cui filmati tra l'altro si evidenzia non essere successo nulla di grave – non può macchiare. La nostra società ha da sempre richiamato i propri atleti, tecnici e genitori a comportamenti conformi al fair play e al rispetto dell'avversario, punendone quando reso necessario, ogni atteggiamento non conforme. E per tale motivo non siamo stati d'accordo sulle punizioni, ritenute eccessive, pur avendole accettate facendo capire a chi ci ha accusato, di essere rispettosi delle decisioni di chi ci governa. Altresì la Pallamano Aretusa ribadisce di non accettare lezioni di moralità o civiltà da alcuno, non conoscendo affatto come siano andate in maniera approfondita le cose. Purtroppo oggi il mondo dei social amplifica fatti e si presta troppo spesso a considerazioni affrettate senza alcuna riflessione. Abbiamo contattato anche i massimi rappresentanti della società Scicli Social Club per un confronto chiarificatore e per ribadire un messaggio di fair play come è giusto che avvenga sempre nello sport”.
Allo stesso modo, anche lo Scicli Social Club si è espresso sulla stessa linea dell’Aretusa, tramite il presidente Carmelo Ficili.
“Anche la nostra società è contraria all’immagine che si è data in questi giorni dopo la fine della partita contro l’Aretusa. Alcuni momenti concitati non possono ledere la credibilità e la serietà di tanti addetti ai lavori che hanno da subito cercato di sedare gli animi, tanto più che poco dopo la fine della gara ci siamo stretti la mano con i dirigenti dell’Aretusa e rinnovato, in questi giorni, i rapporti di reciproca stima e collaborazione come avvenuto anche negli anni passati con alcuni atleti transitati a Siracusa. Ci siamo anche noi scusati per l’accaduto consapevoli che non si debba mai andare oltre certi limiti, perché al termine della gara, seppur tirata e animata, deve poi essere messo tutto da parte e pensare ai prossimi appuntamenti. A Scicli come a Siracusa e anche altrove, lo spirito che ci deve e dovrà contraddistinguere, sarà sempre quello del massimo rispetto e del fair play, promuovendo e difendendo con tutte le risorse il gioco della pallamano in contesto sano ed educativo".